ROMA (MF-NW)--I numeri sono necessariamente provvisori. A inizio 2024 bisognerà rifare i calcoli prendendo a riferimento i risultati del 2023 e nel frattempo anche la Legge di Bilancio, ora all'esame delle Camere, potrebbe subire qualche ritocco modificando le percentuali sui prelievi. Ma sulla base del testo attuale si può comunque iniziare a fare le prime valutazioni su quale sarà l'impatto sulle singole compagnie del nuovo «Fondo di garanzia assicurativo sui rami Vita» previsto dall'ultima manovra. Impatto che dalle prime analisi appare significativo.

Per Intesa Sanpaolo Vita, scrive MF-Milano Finanza, prima compagnia del mercato, lo sforzo complessivo potrebbe infatti superare gli 800 milioni, seguita da Poste Vita con 660 milioni e da Generali Italia con 300 milioni. Mentre Unipol potrebbe essere chiamata a versare 160 milioni e Allianz Italia 120 milioni. Tali impegni andranno spalmati su un arco temporale di dieci anni, fino dicembre 2033, ma in ogni caso appaiono rilevanti. Dopo il caso Eurovita, che è stato risolto con un'operazione di sistema volontaria che ha visto in campo le primi cinque big del settore (Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Generali, Unipol e Allianz), il governo ha deciso del resto che anche per il comparto assicurativo c'era bisogno di un fondo di garanzia in grado di proteggere i clienti in caso di nuove difficoltà.

Era stato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ad annunciare la novità a inizio ottobre e a distanza di qualche settimana il fondo di garanzia per le polizze Vita si è concretizzato nella manovra. Il disegno di Legge di Bilancio prevede in particolare che il fondo abbia una «dotazione finanziaria proporzionata alle proprie passività e comunque pari ad almeno lo 0,5% dell'importo delle riserve tecniche dei rami Vita» calcolato secondo le regole di Solvency II. A livello di sistema la somma complessiva in gioco supera quindi i 3,5 miliardi considerando che alla fine del 2022 le riserve tecniche Vita complessive erano 720 miliardi di euro. Nel primo anno di applicazione i contributi dovuti dalla imprese sono pari allo 0,5 per mille delle riserve tecniche Vita. Per Intesa Sanpaolo Vita, che a dicembre 2022, secondo il report di Solvency II, aveva riserve tecniche complessive per 168 miliardi, l'impegno iniziale sarà quindi 84 milioni circa per arrivare a 840 milioni nei dieci anni. Per Poste Vita, che a fine 2022 aveva riserve tecniche Vita per 132 miliardi, l'impegno per il primo anno sarebbe invece di circa 66 milioni per arrivare a 660 milioni nel 2033.

Segue Generali, che alla fine dello scorso anno aveva riserve tecniche Vita Solvency per 61 miliardi e che dovrebbe versare circa 30 milioni il primo anno, per arrivare a 300 milioni nel decennio, e Unipol che con 32,9 miliardi di riserve dovrebbe contribuire con 16 milioni il primo anno e 160 milioni al 2033. Mentre Allianz Italia (24,5 miliardi di riserve) contribuirebbe con 12 milioni il primo anno e con 120 milioni in totale. Per la precisione va notato che queste potrebbero essere spalmante su 12 anni anziché su dieci, considerando che la norma prevede che la scadenza di dicembre 2033 possa essere prorogata «fino a un massimo di due anni con decreto del ministero dell'Economia». A questi numeri bisogna poi aggiungere l'impegno richiesto agli intermediari, primi tra tutti Poste o le banche ma anche grandi agenti e broker (che intermediario oltre 50 milioni di premi), potranno contribuire al fondo di garanzia fino a un quinto del totale, con lo 0,1 per mille dei premi intermediati in fase iniziale e con lo 0,4 per mille a regime.

Anche sulle percentuali che riguardano le compagnie, come detto, la partita non è però chiusa. Le imprese stanno chiedendo di versare meno il primo anno e di tenere conto della diversa rischiosità dei portafogli. Si osserva per esempio che le polizze unit linked, le qualil trasferiscono il rischio al cliente, non dovrebbero richiedere lo stesso impegno di un portafoglio fatto di gestioni separate in cui la compagnia garantisce il capitale. Queste richieste però si scontrano con la necessità del governo di chiudere rapidamente la manovra.

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0308:36 nov 2023

 

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