Il 2019 conferma l'andamento degli anni precedenti. Nel banking,
UniCredit e Intesa Sanpaolo rimangono in testa alla classifica
rispettivamente con 852,8 e 806,9 miliardi euro di totale attivo
tangibile.
E' quanto emerge dalla 55* edizione condotta dall'Area Studi
Mediobanca dell'indagine sulle Principali Società Italiane, secondo
cui a seguire, con ampio scarto, ci sono Cassa Depositi e Prestiti
(385,8 mld) e Banco Bpm (165,8 mld).
A livello generale, l'analisi sottolinea che il sistema bancario
nel 2019 non risentiva ancora dell'effetto Covid, esploso nei primi
mesi del 2020, ma una prima conseguenza è stata l'emanazione, da
parte della Bce prima e della Banca d'Italia poi, (27 marzo con
aggiornamento il 29 luglio 2020), della "Raccomandazione" di
congelare il pagamento dei dividendi del 2019 e del 2020 e di non
realizzare buyback azionari, almeno fino al primo ottobre 2020
(posticipato fino al 1* gennaio 2021). Dall'analisi delle delibere
di assemblea è emerso che l'importo dei dividendi "sospesi" è pari
a 6,2 mld di euro per il solo 2019. L'esame delle semestrali delle
società quotate (esclusa Mediobanca per diversa chiusura della data
di bilancio) segna un calo del risultato d'esercizio da quasi 7 mld
di euro del 30 giugno 2019 a 250 mln. del 30 giugno 2020, a causa
della diminuzione dei ricavi, ma anche di elevate partite
straordinarie come nel caso di Unicredit e B.Mps. Circa la qualità
del credito, dopo il picco del 2015 (198 mld), a fine 2019 la massa
dei crediti deteriorati netti (dati consolidati) ammontava a 64
mld, in diminuzione del 25,6% rispetto all'anno precedente. Anche
nel corso del 2019, infatti, i principali istituti hanno affrontato
e gestito il "cattivo credito" attraverso la cessione di pacchetti
di Npl a veicoli specializzati nella gestione di crediti
problematici, la gestione interna, la svalutazione contabile e
l'allocazione tra le attività in via di dismissione.
Il coefficiente patrimoniale di vigilanza si attesta al 17,3%
per il sistema: le banche Commerciali (17,2%) sono in linea con la
media, così come le Popolari (17,3%), le BCC, invece, segnano un
valore leggermente superiore (17,9%). Inoltre nel 2019 sono stati
chiusi quasi 1.100 sportelli (-4,5%), da 23.719 (2018) a 22.650
unità (estendendo il confronto a inizio decennio, la contrazione è
pari al 31%). Le
banche Commerciali li hanno ridotti del 6,3% (poco più di 800
sportelli), le Popolari del 3,6% (poco più di 200 sportelli). In
media ci sono 12 dipendenti per sportello, le più snelle sono le
BCC con 7 dipendenti. La raccolta dalla clientela per sportello
vale 71 milioni per il sistema e 79 milioni per le banche
Commerciali e scende a 39 milioni per le BCC.
Per quanto riguarda le assicurazioni, Generali mantiene un
dominio assoluto sulla Top10 dei gruppi con premi lordi che
ammontano a 68,2 mld, grazie alla sua struttura multinazionale.
Seguono il gruppo Poste Vita (18 mld) e Unipol Gruppo (13,9
mld).
A livello di settore i premi lordi delle 93 imprese
assicuratrici italiane (99% del sistema in termini di premi emessi)
ammontano nel 2019 a 143,5 miliardi di euro, in aumento del 3,9%
sul 2018. Tale risultato è stato favorito sia dall'andamento del
comparto vita (che ha registrato un aumento del 4%) che danni
(+3,6%). I premi vita rappresentano,
nel 2019, il 74,6% del totale. I proventi da investimenti
attribuiti ai rami tecnici sono notevolmente aumentati,
beneficiando del positivo contesto finanziario e della progressiva
crescita del mercato azionario, passando da 2,5 mld nel 2018 a 35
mld nel 2019 (vita 33,6 mld, danni 1,4 mld), mentre gli oneri per
sinistri sono passati da 90,5 mld a 94,5
mld.
Nel 2019 il risultato dell'attività ordinaria, danni e vita, si
è attestato a 9,7 mld. Il risultato dell'attività straordinaria è
stato positivo per 1,7 mld (1 mld nel 2018). Dalla somma delle due
attività si ottiene un risultato prima delle imposte pari a 11,4
mld (4,8 mld nel 2018). Al netto della tassazione, pari a 2,6 mld,
il risultato
complessivo evidenzia un utile di 8,8 mld più del doppio di
quello del 2018. Per quanto riguarda la situazione patrimoniale,
l'investimento prevalente risulta essere quello in titoli a reddito
fisso che ha raggiunto i 506,9 mld (+18,6 mld rispetto alla fine
del 2018). I valori di bilancio si saldano a 859,5 mld, in crescita
del 7,1% rispetto all'anno precedente. Il valore corrente degli
investimenti passa
da 829,1 a 928,9 mld (+12%), esprimendo una plusvalenza
implicita sui valori di bilancio pari all'8,1%. Alla fine del 2019
il patrimonio netto ammontava a 73,7 mld (69,1 mld. nel 2018). Nel
2019, il ROE (Return on equity) delle 93 imprese assicuratrici si è
riconfermato positivo e pari al 13,5% (6,8% nel 2018), circa 9,9
volte superiore rispetto al rendimento medio dei titoli di Stato
(1,4%).
lab
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November 03, 2020 09:02 ET (14:02 GMT)
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